francy concordo con te … a primo impatto la sensibilità si vede come fragilità come debolezza ma è proprio lei che tira fuori l’eccezionale la bellezza nelle cose che a volte e ben nascosta e non si nota

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Grazie perché… Mi sono letta, rivista, riconosciuta. Ipersensibile come sono (dovrei aggiungerci altri iper – iper), ora ho capito perché amo tantissimo la fotografia, anche se sono un po’ una frana e non ho gli strumenti adatti. Penso però che la sensibilità sia un’arma a doppio taglio perché permette agli altri di vederci più indifesi, più fragili, di pensare di poterci ferire senza tanti perché-e-percome, salvo che… Quando il vaso è colmo noi sensibili tiriamo sempre fuori tutta la grinta che abbiamo dentro, ma questo pochi lo sanno perché tendiamo spesso a interiorizzare, somatizzare e a tacere i nostri rimbrotti per rispetto degli altri.

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La sensibilità. Cosa saremmo sensa sensibilità? Forse l’eccesso di sensibilità può essere un male. Ma non tanto per il peso delle opinioni esterne quanto per il peso che ci si ritrova a sostenere quando tutto ha per noi un peso maggiore. Una costante amplificazione. Come sentire rumori che agli altri sfuggono e non poterli condividere con nessuno perché qualcosa che nessun (altro) uomo percepisce in fondo è un po’ come se non esistesse.

Ma la sensibilità è in fondo la nostra finestra sul mondo. Se non percepissimo cesseremmo d’esistere. E secondo me si può sviluppare, coltivare, far rinverdire dopo un periodo in cui la si era seppellita sotto una coltre di indifferenza.

Mi hai fatto pensare a una scena di un film. Una commedia leggera: “come tu mi vuoi”. C’è lei che guarda le foto che scatta lui. Lui ne è così orgoglioso. Così convinto del loro indiscutibile valore. Ma lei sentenzia, irremovibile, che in quelle foto non c’è uno sguardo. Ecco, sì, amo i fotografi e più in generale le persone che il loro personalissimo sguardo sulle cose lo hanno e non lo perdono mai.

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Questo dell’espressione della sensibilità è un argomento bellissimo e terribile insieme, per me – come quello dell’espressione dei sentimenti, in genere. Perché mi piace vedere espressi quelli degli altri, ma non riesco a fare altrettanto con i miei. E, infatti, anche come fotografa novellina sono da manuale, visto che mi preoccupo molto (troppo) solo di elementi come soggetto, composizione, luce… quando, invece, è vero che conta anche altro, come il saper comunicare cosa ha significato un determinato scatto per te.
Terrò a mente questo tuo post 😉

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