
È meglio un sensore Full Frame o APS-C?
Scrivere di argomenti già trattati non è mai facile. Sono del parere che bisogna sperimentare, solo così si può offrire qualcosa di fresco ed utile, e garantire un’esperienza piacevole al lettore. Lo so, il titolo di questo post potrebbe far presagire il solito minestrone riscaldato, ma non è così, questo non è il classico blog fotografico che offre solo consigli tecnici.
Mi piace differenziarmi, andare contro corrente, dire sempre e comunque la mia opinione. E poi, mettere a disposizione la mia esperienza, fornire spunti per delle stimolanti riflessioni attraverso le quali ho anche modo di conoscere il tuo pensiero e confrontarmi.
La sensibilità del fotografo prima di tutto
Non ti parlerò delle differenze tra un sensore e l’altro, ho deciso di scrivere questo post per fare un po’ di chiarezza e per aiutarti a non perdere la retta via. È facile lasciarsi trasportare dalla massa e finire con il sprecare tempo e parole sul tipo di fotocamera da utilizzare, quando invece, sarebbe meglio concentrarsi sulla fotografia.
Il tipo di sensore non deve costituire alcun vincolo, bisogna scattare liberamente e grazie alla propria sensibilità si deve esprimere il proprio lato artistico, che deve essere sempre in continua crescita.
Sì, ho detto crescita, quindi, le discussioni di poco conto, lasciale nei forum o nei bar. Inizia a farti una cultura fotografica, acquista dei libri (qui trovi alcune letture interessanti), partecipa alle mostre fotografiche, impara dai grandi fotografi. Alzati ogni giorno con la curiosità di un bambino e determina degli obiettivi.
Non devi sentirti inferiore perché possiedi una APS-C e nemmeno migliore perché possiedi una Full Frame. Il sensore non fa di te un fotografo più o meno bravo. Ciò che conta è l’occhio fotografico: la capacità di osservare lo spazio che ci circonda perché nessuna fotocamera potrà mai compensare questa sensibilità.
Sicuramente, ci sono delle differenze tra i due sensori, sia come specifiche tecniche che come prezzo. Quest’ultimo, tra l’altro, è un fattore decisivo poiché porta la maggior parte delle persone ad un bivio e a chiedersi se ne vale veramente la pena spendere tutti quei soldi. La risposta diventa un sì nel momento in cui si prende in considerazione la strada del professionismo. Altrimenti, finché la fotografia resta un hobby, il bivio e i vari dubbi non devono esistere.
Il primo approccio
Solitamente, il primo passo verso il mondo della fotografia avviene con una reflex APS-C, nel “peggiore dei casi” con una compatta anche se, oggigiorno, avviene prevalentemente con uno smartphone. Poi, ci sono le eccezioni: chi ha la “fortuna” di partire subito con una Ferrari ovvero con una Full Frame. Ma poi, succede che non è in grado utilizzarla e il bello è che si sente in diritto di guardare chiunque dall’alto verso il basso come se tutti gli altri fossero dei marziani. Che senso ha? Nessuno, il troppo stroppia, soprattutto all’inizio.
È consigliabile partire con poche informazioni alla volta e con lo stretto indispensabile, questo per dare modo al nostro cervello di assimilare le informazioni e allo stesso tempo per lasciare spazio all’estro artistico.
Quando passare al formato pieno (Full Frame)
Hai soldi da buttare via e non te ne importa niente? Puoi effettuare l’acquisto già da ora, ma prometti di applicarti e metterci passione.
Vuoi compiere il grande passo in maniera sensata? Verifica di aver sfruttato tutte le caratteristiche dell’attuale fotocamera e valuta l’effettiva necessità basandoti su questi 5 punti:
- cerchi una qualità d’immagine migliore. Ovviamente, non devi dimenticarti di accoppiare degli obiettivi altrettanto professionali.
- Se vuoi che gli obiettivi mantengano l’effettiva lunghezza focale.
- Se cerchi una fotocamera che garantisca prestazioni migliori, soprattutto in situazioni di scarsa luce.
- Se cerchi un corpo macchina professionale, disegnato e studiato per avere una presa ancora più confortevole, con i pulsanti principali a portata di mano e che sia resistente alle intemperie come pioggia e neve.
- Se vuoi diventare un fotografo professionista.
Tutto qui? Sì, molte volte il problema si nasconde dietro ad un sassolino che, ai nostri occhi appare sempre più grande di quello che è. Siamo bravi a complicarci la vita.
Il tipo di sensore della fotocamera ha in qualche modo condizionato il tuo percorso fotografico? Quale è stata la tua esperienza?
Tags: aps-c, full frame
Come darti torto?
Condivido pienamente quello che hai scritto nell’articolo. Io quando ho iniziato a scattare (più per diletto), quando ancora neppure sapevo dell’esistenza di un mercato microstock, iniziai con una compatta.
Ma a me piacciono i giochi di messa a fuoco e dopo pochi mesi capii che era arrivato il tempo di cambiare. Comprai la mia prima reflex e già il fatto di impugnarla mi faceva sentire un po’ fotografo (hihihihi). Iniziai a scattare a qualsiasi cosa. Organizzavo gite fuori porta per sfruttare la mia 450d della canon.
Le foto però, non venivano mai come avrei voluto venissero. E questo perché? Non avevo padronanza del mezzo. Bisognava sperimentare e capirne il funzionamento.
Ho comprato da poco più di un mese la mia prima full-frame. Abituato come ero alla entry level, ho sentito di avere un alieno in mano. Cambia la posizione dei pulsanti e (ovviamente tanto altro). Ma la uso con una coscienza chiara, dopo 7 anni di sperimentazione. Non mi ritengo neanche bravo (d’altronde sono un non-photographer). Continuo a sperimentare, ci metto passione e studio. In più mi diverto e questo è davvero importante.