
Vincere l’insoddisfazione
Credo che nella fotografia come in qualunque altra arte, le persone si ritrovano spesso a vivere uno stato di insoddisfazione. E a cosa è dovuto? Con il passare del tempo crescono le proprie abilità e di conseguenza anche le aspettative. Maturano alcuni aspetti della personalità come ad esempio la capacità di autocritica, quest’ultima fondamentale per valutare il proprio operato. Si diventa sempre più esigenti verso se stessi e questo ci permette da una parte di migliorarci, ma dall’altra di essere perennemente insoddisfatti perché si è alla continua ricerca di un qualcosa che, probabilmente, mai troveremo.
Come vincere l’insoddisfazione
Sicuramente sarà capitato anche a voi di riguardare delle vecchie foto e dire: “ma come ho fatto a scattare delle foto così?”. Lo stesso mi accade anche con la maggior parte degli articoli che ho scritto su questo blog, alcuni fatico addirittura a rileggerli.
Voglio tranquilizzarvi, è una reazione del tutto normale, gli effetti collaterali potrebbero manifestarsi, ma ora vediamo insieme come prevenirli. È importante rivalutare i vecchi lavori con occhio critico, per cercare di capire dove è avvenuto lo sbaglio che può essere di natura tecnica o interpretativa, ma non dovete scoraggiarvi poiché se avete fatto dei progressi è proprio grazie a quei scatti “non corretti” che, al tempo ritenevate belli.
Evitate di entrare in quel vortice senza uscita, mantenete la retta via, affidatevi al giudizio di qualcuno più esperto che saprà valutare le vostre foto, le vostre capacità ed evidenzierà i vostri limiti per stimolarvi e aiutarvi a capire in che modo potrete migliorare. Purtroppo esistono anche le giornate buie, di quelle in cui solo una bella notizia potrebbe risollevare il morale e ovviamente non arriverà – la maggior parte delle volte è così – ma in qualche modo bisogna trovare una soluzione.
E quale sarebbe questa soluzione? Avrete sicuramente un vostro portfolio, il meglio dei vostri scatti strutturato per temi o categorie e che tenete costantemente aggiornato, bene, riguardate alcune di quelle fotografie, servirà a farvi sentire fieri di voi stessi. Tutto qui? Ebbene sì, l’umore incide sulla propria creatività, sono dell’idea che è importante provare delle emozioni al momento dello scatto, queste garantiranno un impatto costante anche a distanza nel tempo. Non ambite alla perfezione, piuttosto preoccupatevi di raccontare qualcosa.
Altri fattori che determinano l’insoddisfazione
- La scusa del corredo fotografico: soprattutto all’inizio del proprio percorso si cambia continuamente attrezzatura, ma è fondamentale procedere per gradi fino ad ottenere un corredo ottimale a seconda dei propri obiettivi e stile. Attenzione a non farvi prendere dall’acquisto compulsivo o vi perderete strada facendo. Spesso il problema risiede dentro di voi, a volte basterebbe approfondire degli aspetti della teoria o pratica. Inoltre, prima di acquistare una nuova fotocamera, imparate a conoscere perfettamente l’attuale corredo. In questo modo il passaggio sarà immediato e facile, viceversa non farete altro che trascinarvi dietro il problema.
- Invidia: è importante confrontarsi senza però temere gli altri come diretti avversari. Bisogna vivere bene, perciò consiglio di concentrarsi su se stessi e non preoccuparsi del loro parere.
- Aspettative irrealizzabili: provocano un effetto negativo sull’autostima. Dovete definire degli obiettivi concreti e che quindi siano raggiungibili.
Come reagite di fronte all’insoddisfazione?
Tags: insoddisfazione
Io cerco di reagire all’insoddisfazione in un modo forse banale ma comunque non semplice: ignorandola.
A un certo punto, bisogna prendere coscienza del fatto che (come dice Seth Godin) non c’è arte senza vulnerabilità. I dubbi fanno sempre parte del percorso, e non vanno ingigantiti. Ci vuole il giusto mezzo: una sana autocritica che non scade nella… flagellazione!
Dunque io cerco semplicemente di ricondurre la mia passione alla routine, cercando di ignorare quella vocina sinistra che mi sussurra le peggiori cose. Non è facile… ma anche questo richiede esercizio: col tempo, si impara a rendersi sordi alle voci negative!